La xilografia compare una volta nel II tomo, al capitolo relativo alla vita di Susanna e una volta nel III, come decorazione della vita di Abramo Anacoreta. In questo caso è evidente il suo valore decorativo. Susanna, moglie di un ebreo facoltoso, era oggetto del desiderio di due anziani della comunità che insieme concepirono un piano per sedurla: le avrebbero teso un agguato mentre si godeva un bagno. Attesero che le ancelle la lasciassero sola e sorprendendola nuda minacciarono che se non si fosse concessa a loro, l’avrebbero accusata pubblicamente di adulterio, pena punita con la morte. La xilografia rappresenta il momento in cui gli anziani sorprendono e minacciano Susanna: in primo piano, spostati a sinistra, i due anziani interloquiscono con Susanna, al centro, seduta sul bordo di una piscina e con le gambe già in acqua. In secondo piano un bosco rigoglioso si erge dietro i personaggi. A destra, invece, la scena è riempita da una città anonima, usata in questo caso per rappresentare Babilonia. L’incisione, non firmata, risulta goffa nella resa. A prescindere dagli elementi architettonici e naturalistici, ricorrenti nella serie delle incisioni dei volumi analizzati, la resa dei tre personaggi risulta carente di espressività.

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